Scoglio del Fico

Come descritto nelle pagine introduttive del sito, quando si parlava delle differenze geomorfologiche tra le isole di questo piccolo arcipelago, immergersi attorno allo scoglio del Fico dopo averlo osservato fuori dell’acqua, può rendere l’idea di che cosa significhi l’effetto modellatore degli agenti atmosferici che, in migliaia di anni, hanno potuto incidere il loro segno su queste pietre.

E’ interessante rilevare che, sebbene sia chiaramente visibile anche fuori dall’acqua, questo punto d’immersione rappresenta idealmente l’inizio di una serie di successive secche che proseguono sott’acqua in direzione del canale tra le isole di Molara e di Tavolara, e che si possono visitare seguendo percorsi che scendono sempre più in profondità.

Viceversa, visitare lo scoglio del Fico è davvero semplice e divertente, trattandosi di una lunga nuotata a una profondità pressoché costante di 15/17 mt, circostanza che permette agevolmente la sua circumnavigazione in un’acqua cristallina e ricca d’inattese sorprese anche per i subacquei normalmente scettici per le “acque basse”.

Il percorso si snoda tra franate di massi, pareti verticali che s’innalzano fin sulla sommità dello scoglio, profonde spaccature e fratture, cavità che, spesso, nascondono la presenza di grandi cernie.

In questo habitat, s’incontrano davvero tante specie e la fitta prateria di posidonia oceanica che cinge ad anello tutto lo scoglio, regala spesso incontri affascinanti con grandi tritoni, ma anche con creature più piccole, o rare, che meglio si celano tra le foglie di questa pianta acquatica.

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