Nasce nel 2011 sotto la spinta di due carissimi amici del nostro diving, istruttori tecnici OC e CCR, Pina Troiano e Alberto Gregori.
In dieci anni di crescita personale e di lavoro svolto, abbiamo vissuto molte esperienze, conosciuti ed accolti subacquei appassionati di questo genere di immersioni provenienti da tutta Europa e, da loro, imparato davvero molto.
In questa area non ci sono relitti di vero interesse per i subacquei appassionati “del ferro” , e quelli che erano visitabili sono stati inspiegabilmente chiusi come la nave cisterna tedesca Nautilus e il relitto dell’aereo Messerschmitt Giant o giustamente dichiarati interdetti alle immersioni perché riconosciuti santuari di guerra, come il bellissimo sottomarino P311, scoperto da Massimo Domenico Bondone.
Dalle nostre parti abbiamo solo nave da carico Clearkos che giace, coricata su un fianco, su un fondale limaccioso di circa 80m e quel che resta della piccola nave da trasporto Monteponi, a 55m di profondità.
Quello che invece l’AMP offre ai subacquei tecnici è la possibilità di fare un viaggio nella memoria geologica del Mediterraneo, osservando i coralligeni profondi, le lunghe dorsali di granito, le franate, le foreste sterminate di gorgonie che si osservano dai 50 metri in giù, fino ad oltre 80 metri.
A volte sconcertati dalla visibilità che troviamo a certe profondità, altre volte per la quantità di vita e di colori, altre volte ancora per l’incontro casuale con le colonie di corallo nero o i rami di corallo rosso ,che qui è davvero una rarità, questo mare comunque non delude mai.
E quando sei in decompressione in determinati siti e in certi periodi della stagione, può capitare di vedere passare tonni enormi, oppure essere circondati da centinaia di ricciole, di dentici o essere osservati da delfini curiosi che si avvicinano senza paura.
Le immersioni con Tavolara Tek Diving si effettuano esclusivamente sui siti consentiti, in condizioni meteo ottimali e secondo il livello di brevetto posseduto dai partecipanti.
Non è previsto l’accompagnamento subacqueo, anche se spesso ci uniamo alle immersioni in maniera autonoma e indipendente per fare delle riprese, scattare delle fotografie, monitorare lo stato del sito o, più semplicemente, per approfittare dell’occasione e rilassarci lontani dalla superficie.
Nell’organizzare le immersioni è previsto il pedagno di discesa con un grande galleggiante di superficie al quale è collegata la stazione decompressiva su tre quote: 6-9-12m, sganciabile ovviamente.
Tutti i subacquei si immergeranno sotto la propria responsabilità e solo se potranno mostrare di possedere i brevetti idonei alla profondità del punto di immersione e l’assicurazione propria.